AOSTE – VIEILLE VILLE – 6·7 septembre 2008
Sei anni di Festival, sei anni di emozioni vere, di contatti senza barriere per i cittadini aostani, valdostani e per i benvenuti turisti.
Una festa che per le sue caratteristiche si sviluppa nel cuore di Aosta, in vie e piazze dove tutto si colora ed il sorriso vince su tutto. Due giorni per assistere decine di spettacoli, danze, concertini ed animazioni di artisti e compagnie che arrivano un po’ da tutto il mondo. L’edizione 2008 presenta diverse novità; la più rilevante riguarda le aree di svolgimento del Festival che vedono coinvolte nella festa piazze da riscoprire. Diverse le aree “Cuore” del Festival: dalle vie del centro alla piccola ma centralissima Piazzetta des Franchises; Piazza Severino Caveri e Piazza Narbonne che sarà anche punto di riferimento del Festival con spettacoli e il defì finale della rassegna.
Il Festival des Artistes de Rue è gemellato con il Festival di Sanremo “Ratataplan” che si terrà nella rinomata cittadina ligure i primi giorni di gennaio 2009. La sinergia avviata dai due Festival rappresenta anche una occasione perché mare e montagna si intreccino per promuovere le
rispettive specificità turistiche. Ricordiamo che tutti gli spettacoli sono liberi e gratuiti e che se vi capita di far parte diretta dello spettacolo non esitate e diventate parte attiva dell’evento.
Numerose le tecniche artistiche presenti al Festival tanto da potervi trovare una pianta che vi segue o dentro una bolla gigante; ascoltare una vecchia canzone dei Beatles o compiere destrezze incredibili. Ballare ritmi africani o ancora risvegliarvi all’alba del IV° millennio in mezzo a personaggi del futuro.
Insomma il Festival di Aosta vive nella sua città come un unico momento di Festa che grazie all’amministrazione comunale avvicina realmente tutti: aostani, valdostani e turisti.
Il reportage di ”aphoto.it”
Aosta, festival artisti di strada 2008 un reportage in forma di foto racconto realizzato da: Alessandro Maffucci – Gian Paolo Passera
Le immagini di questo reportage cercano di raccontare l’atmosfera magica del festival degli artisti di strada che si è tenuto ad Aosta il 6 e 7 settembre 2008.
Una manifestazione stupenda, giunta già alla sesta edizione, alla quale abbiamo partecipato nell’ambito di una serie di test di materiale Sony. Il festival artisti di strada è stato magia e fantasia, luci e colori, giocolieri e bimbi; ma soprattutto uomini e donne, artisti di grande capacità ed espressività. E noi a cercare di cogliere tutto questo con le nostre immagini, ecco il risultato di questa sessione di scatti che ci ha visti partecipare come fotografi accreditati.
Qualche aspetto tecnico
Dal punto di vista tecnico le immagini sono realizzate con la Sony A700 e le ottiche: Sony Zeiss 16-80, Sony Zeiss 85 1,4, Sony Zeiss 135 1,8, Sony Zeiss 24-70 2,8, Sigma 20 1,8 e Sigma 10-20. Come si può notare si è fatto ampio uso di focali fisse di indubbia qualità e luminosità. Infatti l’evento era ambientato per le strette strade del centro città, e la veglia si è svolta interamente di notte con un’illuminazione certamente non invasiva delle coreografie. Dunque spazi generalmente ristretti, molta folla (anche se eravamo accreditati non è mai bello dare fastidio agli artisti o al pubblico), la pioggia, poca luce alla sera e soggetti in rapido movimento. Questi fattori hanno creato nel complesso una situazione di scatto molto difficile per noi e per l’attrezzatura. Vediamo assieme come abbiamo affrontato questi fattori e come ne emerso il materiale testato, in particolare i prestigiosi Zeiss. Gli spazi ristretti e la folla obbligavano ad inquadrature spesso ripetitive e comunque vincolate, di quì la scelta o di usare uno zoom per variare nei limiti del possibile la composizione dell’immagine o al contrario l’uso di un tele da ritratto per concentrarsi sulle espressioni e sulla mimica degli artisti. Complessivamente i due zoom Zeiss si sono dimostrati molto versatili. Il 24-70 poi è risultato otticamente eccelso e luminoso, pur risultando a volte leggermente corto e non consentendo alla focale grandangolare uno sfocato sufficientemente diffuso. Nel confronto con le altre ottiche è emersa la sua resa tipica molto calda nei toni e dalla nitidezza stupefacente. Il 16-80 come estensione focale è più versatile ma paga pegno, oltre che sulla qualità costruttiva meccanica e sull’assenza del motore ultrasonico, in termini di luminosità e di resa ottica. Come range focale è la lente ideale per manifestazioni di questo genere. Però la limitata apertura massima lo mette in difficoltà la sera e rende difficile anche di giorno avere uno sfocato morbido. Compensa con una resa ottica di assoluto valore. I medio tele fissi Zeiss, 85 e 135, hanno marcato la differenza; eccelsi in ogni condizione d’uso. Semplicemente non due lenti perfette, ma le lenti perfette per eccellenza. Negli stretti spazi hanno consentito dei primissimi piani favolosi, degli scatti di notte quasi al buio ed una resa dello sfocato semplicemente da manuale. I Sigma hanno onestamente svolto il loro compito coprendo le gamme focali attualmente non disponibili nel catalogo Sony. Pur essendo lenti professionali e fornendo risultati degni di nota sono uscite perdenti dal confronto con gli Zeiss. Va detto non per loro demerito ma per eccessiva superiorità dei Sony Zeiss. Abbiamo effettuato di proposito la scelta di non impiegare lo zoom Sony 70-200G, vera arma letale del corredo Sony. Tuttavia Giorgio, che era con noi, ha usato con soddisfazione il Minolta 80-200 per riprendere dettagli e primissimi piani. La pioggia è stata un problema minore; infatti quasi tutti gli artisti hanno sospeso le esibizioni e quindi anche noi ci siamo dedicati ad altro. Comunque per alcuni scatti abbiamo bagnato le attrezzature senza alcuna conseguenza. L’aspetto tecnicamente più difficile era invece l’elevata velocità di movimento dei soggetti. Questo obbligava ad un difficile lavoro l’autofocus e richiedeva estrema concentrazione sulle espressioni per cogliere l’attimo giusto. Non abbiamo adottato lo scatto a raffica, preferendo la ricerca dell’istante. Nel complesso la resa dell’autofocus è stata buona, a patto di operare selezionando manualmente il punto di aggancio. Certamente le ottiche motorizzate e molto luminose hanno facilitato il lavoro delle A700. Ulteriore aspetto tecnico la luce. Abbiamo scelto di scattare quasi sempre in luce ambiente. Questo per valorizzare i giochi di luce e colori presenti e potendo sfruttare ottiche superluminose. Chiaramente lo scotto da pagare è stato l’impiego esteso di alte sensibilità, spesso la sera sino ad oltre 2000 iso. La luce disponibile di giorno era buona, il sabato con una luce opalina diffusa ideale, la domenica con forti chiaroscuri. La notte invece c’erano solo poche fonti di luce artificiale di tipo misto, che hanno portato a rese cromatiche interessanti. Il bilanciamento del bianco è stato effettuato in automatico per Gian Paolo e misto per Alessandro. Come formato file abbiamo scattato in jpeg nativo. Una scelta assolutamente controcorrente, ma era nostro obiettivo il valutare la resa di questi file anche in condizioni d’uso così difficili. Ed indubbiamente il risultato c’è. Operando in jpeg si è fatto ampio uso della funzione DR in modalità manuale per ottimizzare gli scatti direttamente in macchina. La post produzione operata è stata molto limitata, quasi essenziale. Complessivamente è stata una sessione di scatto difficile, in cui l’elevato livello delle attrezzature impiegate ha reso possibili scatti non facilmente alla portata di corredi basilari. L’intera serie di immagini prodotte è visibile sul nostro sito www.aphoto.it. Nella sezione gallery eventi.
Per questo reportage si ringraziano la società organizzatrice dell’evento, e Laura Giainetti e Giorgio Debernardi che hanno condiviso con noi questa splendida esperienza.